Sergio Mattarella in occasione della Giornata Nazionale degli incidenti sul lavoro: “Morti inaccettabili per Paese moderno”.
In occasione della vigilia della giornata delle vittime degli incidenti sul lavoro, che ricade il 9 ottobre, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tenuto un discorso. Le sue parole al presidente dell’Anmil Onlus, Zoello Forni: “Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita“. E aggiunge: “Bisogna sviluppare iniziative per la prevenzione”.
In occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, Mattarella ha tenuto un discorso per sensibilizzare sull’argomento. “Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile. In un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”, dice.
E continua: “L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese”.
I numeri delle vittime
Poi ha aggiunto: “I numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici”. Infine ha concluso: “Lo sviluppo di nuove tecnologie ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo, questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione”.
Anche i dati dell’Inail diffusi dall’Anmil, denunciano nel periodo gennaio-agosto ben 484.561. Si tratta nella fattispecie di 2.019 incidenti al giorno. Si è verificato un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021.
Il presidente nazionale Anmil, Zoello Forni: “La sicurezza nei luoghi di lavoro non è stata una priorità per le forze politiche. Riferimenti alla sicurezza nei luoghi di lavoro scarsi e poco concreti, eccetto qualche raro proclama e nessuna strategia per dare una svolta a questo dramma ben noto. E questo nonostante il tempestivo appello che abbiamo indirizzato ai principali leader politici all’indomani della crisi di governo, con l’obiettivo di stimolare una riflessione e l’assunzione di un impegno per il futuro. Anche mettendoci a disposizione per un confronto”.